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QUANDO SI DIVENTA GENITORI
Riflessioni sull’attesa

Quando si diventa genitori. Riflessioni sull’attesa tra paure e speranze. Qual è il senso di questo tempo?

Difficilmente vi troverete a chiedere a due genitori adottivi: “come è stata l’attesa?”, a meno che non siate voi stessi una coppia aspirante adottiva.
Più facile che si chieda loro come è stato quell’incontro: il vederlo la prima volta1.

  1. Talvolta rimanendo delusi perché riuscivamo solo ad immaginare emozioni intense e lacrime di felicità, mentre per la prima volta si incrociavano quegli sguardi, insieme agli odori e al calore, ma non è sempre così. Anzi. A volte la scintilla non scocca o quell'incontro a tutto fuorché qualcosa di romantico

Ma prima di quel momento c’è stato un tempo, che spesso anche mentre lo si attraversa gli stessi amici e familiari fingono di non vedere, perché carico di dolore: in cui il sogno rischia di diventare solo una speranza sempre più tenue.
Dimentichiamo che prima di quell’incontro ci sono state due ferite2, tante decisioni, tante paure, tante speranze, tante lacrime. Ma soprattutto tante incertezze.

2. Infertilità e abbandono

Nonni e Adozione… l’annunciazione

L’annunciazione.

Nonni, parenti e amici e il nostro percorso verso l’adozione.

A parte le naturali paure/scaramanzie connaturate alla gravidanza, esclusi i casi di gravidanze indesiderate o inopportune (se ne esistono), chi ha mai avuto timore di annunciare l’arrivo di proprio figlio?
Di norma si va a casa dei genitori, o in ufficio, o si esce con la propria amica del cuore, e colmi di gioia, talvolta anche di pasticcini e bevande rigorosamente analcoliche, si annuncia la lieta novella.

Questa cosa non accade spesso quando l’arrivo di nostro figlio è legato all’adozione. L’annuncio di voler intraprendere il percorso verso l’adozione porta con sé sentimenti di paura rispetto alle possibili reazioni.
Ci si prepara meticolosamente: si studia lo scenario dove accadrà questo annuncio, si cercano le parole esatte da usare e si cerca di prepararsi al meglio per affrontare tutte le possibili domande, o meglio sarebbe dire obiezioni, che potrebbero essere poste.